Corrosione
galvanica
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La corrosione galvanica ha luogo quando due materiali metallici di natura diversa sono posti in un ambiente aggressivo: in una situazione di questo tipo il materiale meno nobile cioe' quello a piu' basso potenziale rispetto ad un elettrodo di riferimento, viene attaccato piu' velocemente e nell’accoppiamento assume la funzione di anodo. D’altro canto si riscontra una diminuzione della velocita' di attacco del materiale piu' nobile o a piu' alto potenziale che si comporta in questo caso da catodo. Questo tipo di corrosione si puo' verificare anche per accoppiamento dei metalli con ossidi o con una qualunque sostanza dotata di conducibilita' elettrica ( magnetite Fe3 O4 che ricopre gli acciai nelle lavorazioni a caldo ). Le condizioni principali per l’innesco di una corrosione di tipo galvanico sono date dai valori della resistivita' elettrica dell’ambiente aggressivo: al diminuire di questa gli effetti della corrosione sono piu' intensi ed a piu' largo raggio, e dal rapporto delle aree dei materiali che fungono da anodo e catodo. Infatti l’attacco corrosivo tende a concentrarsi su un area anodica particolarmente piccola rispetto a quella catodica ( vite di ferro su lastra di rame ). La cella galvanica costituisce un esempio di corrosione di tipo galvanico: in questo recipiente sono immersi un anodo di ferro in soluzione 1 molare di ioni Fe2+ che si corrode secondo la reazione: Fe0 = Fe2+ + 2e- Ed un catodo di rame in soluzione 1 molare di ioni Cu2+; la reazione catodica e': Cu2+ + 2e- = Cu0 Il flusso di elettroni e' permesso da un circuito elettrico che unisce i due metalli e la diversa concentrazione di ioni in soluzione e' garantita dalla presenza di un setto poroso. Il lavoro che funge da motore nella cella e' dato dalla relativa tendenza di entrambi i metalli a ionizzare.
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