Stagnatura
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Il rivestimento di stagno resiste ottimamente agli acidi organici presenti negli alimenti, e questo, aggiunto al fatto che i sali di stagno non sono tossici, rende la stagnatura particolarmente adatta alla protezione dei contenitori metallici di prodotti alimentari. La stagnatura si realizza per immersione nel metallo fuso o per elettrodeposizione. Il primo metodo tende ad essere soppiantato dal secondo che consente un maggiore adattamento del rivestimento al profilo della superficie da coprire. Tuttavia, l’adozione della stagnatura ad immersione e' giustificata dalla buona qualita' del rivestimento, ottenibile con impianti ed apparecchiature semplici relativamente poco costosi; il rivestimento risulta brillante ed esteticamente piacevole, e, grazie alla presenza di composti intermetallici all’interfaccia Sn/substrato, presenta buona aderenza al substrato. La stagnatura per immersione si applica a materiali ferrosi ( acciai extradolci e dolci, ghisa ), a rame ed a molte sue leghe. E’ importantissimo precisare che, a differenza dello zinco, lo stagno e' catodico rispetto al ferro. Pertanto, imperfezioni del rivestimento che espongano il ferro ad un mezzo aggressivo vanno assolutamente evitate, in quanto lo stabilirsi di una coppia galvanica Sn ( catodo )/Fe ( anodo ) , in cui oltretutto il rapporto tra superficie catodica ed anodica e' elevato e quindi sfavorevole, provocherebbe una corrosione localizzata ed intensa. |